UN GRAMMO DI SOLIDARIETA’

rimaflowadmin 5 Marzo 2020 Commenti disabilitati su UN GRAMMO DI SOLIDARIETA’

Fuorimercato sostiene la  Campagna Giallo Fiducia del Cisda in collaborazione con le donne di RAWA – Revolutionary Association of the Women of Afghanistan –   Per questo motivo ha organizzato la distribuzione di zafferano prodotto dalle donne afghane lanciando una campagna di preacquisto del prodotto di almeno un grammo. Terremo aperto il pre-ordine fino a fine aprile 2020. Le consegne dello zafferano avverranno a partire da maggio.

Fuorimercato ha deciso di appoggiare questo progetto a livello di rete nazionale e nel corso dei prossimi due mesi saranno pianificate una serie di iniziative per garantirgli il massimo della visibilità.

PER LE ORDINAZIONI E PROPOSTE DI INIZIATIVE DI SOSTEGNO SCRIVERE A: rimarosar@gmail.com

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: www.cisda.it

COS’È IL PROGETTO GIALLO FIDUCIA

Coltivare zafferano per guadagnarsi una vita dignitosa

Questo zafferano è stato prodotto grazie al progetto GIALLO FIDUCIA, finanziato dalla Costa Foundation in collaborazione con CISDA (www.osservatorioafghanistan.org ) e Insieme si può di Belluno e nato nel 2017 grazie a un’idea delle donne di RAWARevolutionary Association of the Women of Afghanistan -, associazione laica e femminista che da sempre si batte contro il fondamentalismo e per i diritti delle donne nel suo paese.

Il progetto si svolge nella zona di Herat ed è GESTITO INTERAMENTE DA 12 DONNE (con la collaborazione di un formatore e supervisore); gli obiettivi sono quelli di sostenere l’impiego femminile, deviare dalla coltivazione di oppio, garantire una fonte di guadagno sicura per la donna con famiglia carico.

LE DONNE

La più giovane delle donne che lavorano al progetto ha 17 anni e ha scelto di coltivare zafferano perché vuole prendersi cura della sua famiglia, costituita da dieci membri e con un padre invalido. Durante la coltivazione, è stata incoraggiata a proseguire gli studi e sta frequentando la scuola superiore. Le più anziane hanno storie molto diverse. La prima, ha aderito al progetto perché troppo povera per mandare la figlia maggiore all’università e questo lavoro glielo ha permesso. La seconda aveva perso un lavoro di donna delle pulizie perché troppo vecchia e dalla salute fragile. Ha cercato a lungo un nuovo impiego senza trovare nulla. Il marito è malato e in casa ci sono sette figli da mantenere. Con il lavoro nel campo, spera di ripagare i debiti che si sono accumulati negli anni.

 

I RISULTATI ottenuti a oggi sono eccezionali perché le 12 donne coinvolte nella coltivazione:

—integrano lo stipendio del marito;

—stanno acquisendo indipendenza di vita, oltre che economica;

— sono accettate dai mariti e dalla comunità locale, e questo permette loro di acquisire sicurezza e dignità.

 

LE 12 DONNE, a un anno dall’inizio del progetto richiedono di:

—avviare percorsi paralleli di alfabetizzazione, strumento fondamentale per il prosieguo di un’attività in forma autonoma;

—poter ampliare il terreno coltivato per rendere il progetto sostenibile al termine dei 5 anni di finanziamento previsti.

 

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