Esperienze del territorio a confronto con la politica al tempo del Covid-19

rimaflowadmin 24 Aprile 2020 Commenti disabilitati su Esperienze del territorio a confronto con la politica al tempo del Covid-19

Di Numeri PariForum Disuguaglianza-Diversità

La crisi Covid-19 ha effetti sanitari, economici e sociali che si manifestano in modo diverso sui territori e sulle persone, amplificando le disuguaglianze e le ingiustizie che pre-esistevano nella “normalità”. In un paese dove 10 milioni di adulti non hanno i risparmi per reggere le spese essenziali senza tre mesi di reddito, la perdita di lavori formali e informali ha effetti durissimi. Moltissime delle persone che vivono in condizioni di grave difficoltà attendono ancora una tutela da parte dello Stato, in assenza della quale crescono la disperazione e la rabbia.

Nei luoghi delle disuguaglianze svolgono un ruolo fondamentale le forme di organizzazione sociale e civile che uniscono le persone in un impegno comune. E fra queste, le centinaia di esperienze raccolte nella Rete dei Numeri Pari, che, prendendo il testimone dalla campagna promossa nel 2013 da Gruppo Abele e Libera, ha come obiettivo il contrasto delle disuguaglianze per una società più equa fondata sulla giustizia sociale e ambientale. Mette insieme centinaia di realtà sociali eterogenee in tutto il Paese: associazioni, cooperative sociali, movimenti per il diritto all’abitare, presidi antimafia, fabbriche recuperate,  case di donne e centri antiviolenza, parrocchie, comitati di quartiere, associazioni e coordinamenti di giuristi e costituzionalisti, sindacati, comitati territoriali, fattorie sociali e aziende agricole, circoli culturali, scuole pubbliche, biblioteche popolari, centri di ricerca, progetti di mutualismo sociale, spazi liberati, reti studentesche, reti di giornalisti, cittadine e cittadini.

La Rete dei Numeri Pari lavora da diversi mesi assieme al Forum Disuguaglianze Diversità per realizzare un’indagine sulle pratiche di mutualismo sviluppate dalle esperienze all’interno della Rete che rappresentano uno strumento importante per uno sviluppo più giusto. Di fronte alla crisi Covid-19, la Rete e il Forum DD hanno condiviso un gruppo di proposte al governo che include fra gli altri l’estensione del reddito di cittadinanza e il blocco, o in alternativa una drastica riduzione, degli affitti regolati dal mercato e, in caso di morosità, misure di rinvio e scaglionamento delle rate di affitto dovute e il blocco delle procedure esecutive di rilascio.  Ora Rete e Forum costruiscono un’iniziativa di informazione, il prossimo 24 aprile (17:30-18.45) su cosa avviene oggi nelle pieghe del paese che sono spesso invisibili alla classe dirigente.

Tutti i “presenti”, e fra questi il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano che ha cortesemente accettato l’invito, ascolteranno cinque testimonianze che vengono dalle esperienze territoriali della Rete e che descriveranno:

· le sofferenze di fasce vulnerabili della popolazione, che rischiano di trasformarsi in catastrofe nei prossimi mesi, rafforzando mafie, criminalità e corruzione;

· l’azione svolte dall’esperienza di organizzazione sociale per ridurre quelle sofferenze, e i loro effetti;

· la qualità della relazione con i livelli locali di governo, decisiva per la tenuta sociale;

· cosa manca alle misure nazionali di protezione sociale sui temi di casa e reddito per rispondere alle esigenze dei più vulnerabili.

PROGRAMMA

Introduce: per la “Rete dei Numeri Pari” Giuseppe De Marzo (coordinatore nazionale)

Coordina: per il “Forum Disuguaglianze Diversità” Fabrizio Barca (coordinatore)Testimonianze:

⁃ per la “società cooperativa sociale RiMaflow Fuorimercato” (Milano), Luca Federici (presidente)

⁃ per il “Laboratorio Zen Insieme” (Palermo) Mariangela Di Gangi (presidente)

⁃ per la “Parrocchia di San Sabino” (Bari) Don Angelo Cassano (parroco)

⁃ per i “movimenti per il diritto all’abitare” di Roma Paolo Di Vetta (portavoce)

⁃ per la “cooperativa Europe Consulting” Alessandro Radicchi (presidente)

Valutazioni di sintesi: per la Casa Internazionale delle donne Maura Cossutta (presidente)

ALLEGATO

Luca Federici: presidente di “RiMaflow Fuorimercato” di Trezzano sul Naviglio, Milano. La RiMaflow è una cooperativa nata dagli ex lavoratori e dalle ex lavoratrici Maflow, storica azienda di componentistica auto fatta fallire per speculazione, chiusa e delocalizzata in Polonia nel 2012. A seguito della chiusura -nonostante tutti i macchinari fossero stati portati via -un gruppo di ex dipendenti, anziché disperdersi per cercare altri lavori, ha deciso di occupare e recuperare la fabbrica. Non potendo continuare con la vecchia produzione la fabbrica è stata riconvertita e le attività al suo interno diversificate. Dopo una lunga lotta per la regolarizzazione di tutte le attività, un accordo presso la Prefettura di Milano ha permesso a RiMaflow di trasferirsi all’interno di nuovi capannoni più confacenti alle proprie esigenze. L’obiettivo della RiMaflow è costruire le condizioni di lavoro per almeno 331 persone, una in più di quante ne lavoravano al momento del fallimento.

Mariangela Di Gangi: Presidente del “Laboratorio Zen Insieme”, la più antica associazione dello Zen 2 di Palermo che lavora da più di30 anni per migliaia di persone in difficoltà. Il Laboratorio Zen Insieme è impegnato quotidianamente nel contrasto ad ogni forma di marginalità ed esclusione. Porta avanti nei quartieri difficili di Palermo attività giornaliere di mutualismo ed un impegno politico a trecentosessanta gradi nel confronto dialettico con le istituzioni cittadine, con l’obiettivo di creare strumenti e opportunità che consentano a chi è in difficoltà di vivere in una Palermo sempre più inclusiva.

Don Angelo Cassano: parroco di San Sabino tra i quartieri Madonnella e Japigia di Bari. All’interno della parrocchia, con la collaborazione di decine di realtà sociali che operano in città, si svolgono attività di sostegno per le persone in difficoltà economiche e sociali come i servizi di docce e la lavanderia per chi vive in strada, il “frigorifero solidale”, i centri di ascolto, progetti di recupero di cibo, sportivi e culturali. Con la comunità che si è costruita attorno alle attività della parrocchia,

San Sabino rappresenta oggi un presidio antimafia fondamentale per la città, svolgendo un ruolo di connessione tra le persone, fornendo risposte concrete ai bisogni di chi è in difficoltà evitando così che possano finire nei circuiti mafiosi.

Paolo Di Vetta: portavoce dei movimenti per il diritto all’abitare di Roma, fondatore dei Blocchi Precari Metropolitani e della rete Abitarenellacrisi.org. Su Roma i movimenti per il diritto all’abitare rispondono da 20 anni alle esigenze di migliaia di famiglie che non possono più permettersi di pagare un affitto. Oltre il 90% vive in occupazione a causa di uno sfratto per morosità incolpevole e 1 su 2 è italiana. Grazie all’impegno volontario e attraverso forme di democrazia partecipativa, mutualismo e rigenerazione urbana vengono garantiti servizi, accesso alla casa e costruita una comunità solidale per fronteggiare il disagio sociale e psichico. Diverse le proposte avanzate per utilizzare spazi pubblici abbandonati o dismessi e per la rigenerazione del patrimonio pubblico. Collaborano anche con il Macro, il museo di arte contemporanea, con cui hanno realizzato attività e ricerche che hanno portato al testo di G. Di Finis insieme a Irene Di Note: R/Home, diritto all’abitare dovere capitale.

Alessandro Radicchi: presidente della cooperativa Europe Consulting, nel 2002 fonda il primo Help Center di Roma e nel 2006 il primo centro polivalente per persone senza dimora Binario 95. Nel 2003 per FS Italiane e ANCI realizza il progetto ONDS -Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni, una rete che oggi aggrega 18 Help Center nelle principali stazioni italiane realizzando 500 mila interventi l’anno in favore di oltre 22mila persone. Nel 2007 assieme ai soci della cooperativa e agli ospiti del Binario 95, lancia Shaker, pensieri senza dimora, il giornale di strada scritto da persone senza dimora. Nel 2015 da vita all’Osservatorio Cittadino sulle marginalità di Roma. Nel 2018, in partenariato con Caritas Roma, da vita all’evento TERMINI SOCIALI e nel 2019 avvia una sperimentazione di integrazione sociale, ecologica, lavorativa e comunitaria: il Villaggio 95.

Maura Cossutta: presidente della Casa Internazionale delle Donne. Luogo è unico nel suo genere e punto di riferimento per il Movimento femminista, rappresenta un laboratorio dove si coniugano la politica di genere, l’incontro, le relazioni internazionali, la promozione dei diritti, della cultura, delle politiche, dei “saperi” e delle esperienze prodotte dalle donne e per le donne. Tra i temi centrali restano prioritari l’autodeterminazione e le scelte libere sulla salute riproduttiva, ma l’impegno politico si è ampliato ad altri ambiti: il contrasto al sessismo e al razzismo, istituzionale e popolare; l’accoglienza e il sostegno alle donne in difficoltà e/o vittime di violenza; la legalità, contro le mafie e la criminalità organizzata; la giustizia ambientale, in relazione con i nuovi movimenti; una nuova visione della città e dell’organizzazione urbana; la cooperazione internazionale.

Per la RNP interviene il coordinatore nazionale Giuseppe De Marzo: economista, giornalista, attivista e scrittore, ha lavorato 10 anni sul campo in america latina al fianco delle popolazioni indigene e rurali. Nel 2003 ha fondato l’ass. A Sud, ecologica e cooperazione e nel 2006 il primo Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali dei sud del mondo. Tra i fondatori del Forum dell’acqua, è stato uno dei Portavoci  del Referendum sull’acqua e nucleare del 2011. Dal 2012 lavora con Libera, di cui è dal 2019 il responsabile nazionale per le politiche sociali, e con il Gruppo Abele. Nel 2017 insieme a don Luigi Ciotti fonda la Rete dei Numeri Pari di cui è il coordinatore nazionale. Collabora con il Manifesto, l’Espresso, Left e altre riviste internazionali.

La Rete dei Numeri Pari ha come obiettivo il contrasto alla disuguaglianza sociale per una società più equa fondata sulla giustizia sociale e ambientale. La Rete –che prende idealmente il testimone

dalla campagna Miseria Ladra inizialmente promossa nel 2013 dal Gruppo Abele e da Libera –unisce oggi circa 600 realtà sociali diffuse in tutta Italia: associazioni, cooperative sociali, movimenti per il diritto  all’abitare, presidi antimafia, case di donne e centri antiviolenza, parrocchie, comitati di quartiere, associazioni e coordinamenti di giuristi e costituzionalisti, sindacati, comitati territoriali, campagne, circoli culturali, scuole pubbliche, biblioteche popolari, centri di ricerca, progetti di mutualismo sociale, spazi liberati, fabbriche recuperate, reti studentesche, reti di giornalisti, fattorie sociali e cittadine e cittadini. La Rete si impegna a rafforzare l’azione tra eguali e si articola in nodi territoriali. Ciascuna realtà mantiene la sua autonomia ed allo stesso tempo collabora a livello locale usando la rete per promuovere o rafforzare attività di mutualismo e volontariato solidale, proposte e vertenze nei confronti delle amministrazioni sui temi della lotta alle disuguaglianze. A livello nazionale ed internazionale le realtà della Rete si impegnano a portare avanti in maniera unitaria campagne e obiettivi comuni: dal reddito, alla casa, dalla riforma del welfare ai servizi sociali fuori dal patto di stabilità, dalla modifica dell’art.81 della Costituzione al no all’autonomia differenziata. A livello internazionale la Rete fa parte dei movimenti popolari della Terra che si sono incontrati con Papa Francesco nel novembre del 2016 e porta avanti l’impegno per la giustizia ambientale ed ecologica.

Per il Forum Disuguaglianze e Diversità coordina Fabrizio Barca, statistico ed economista, è oggi coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità. E’ stato dirigente di ricerca in Banca d’Italia, responsabile delle previsioni macroeconomiche, di indagini sulle imprese e di progetti di studio sugli assetti proprietari delle imprese e Capo Dipartimento della politica pubblica per lo sviluppo nel Ministero Economia e Finanze. Come presidente del Comitato OCSE per le politiche territoriali e advisor della Commissione Europea, ha coordinato amministratori pubblici e studiosi nel disegno di un metodo nuovo di intervento per i territori in ritardo di sviluppo: il “place-based approach”. Questa esperienza lo ha condotto a diventare Ministro per la Coesione territoriale nel Governo Monti di emergenza nazionale 2011-2013. Ha avanzato una proposta di riforma dell’organizzazione dei partiti: “Luoghi ideali”. Ha insegnato in Università italiane e francesi ed è autore di molti saggi e volumi fra cui: Some Views on US Corporate Governance, Columbia Business Law Review, 1998; Il Capitalismo italiano. Storia di un compromesso senza riforme, Donzelli, 1999; The Case for Regional Development Intervention. Place-Based versus Place-Neutral Approaches, Journal of Regional Science, 2012 (con P. McCann e A. Rodriguez-Pose); La Traversata. Una nuova idea di partito e di governo, Feltrinelli, 2013; Cambiare rotta. Più giustizia sociale per il rilancio dell’Italia (Laterza 2019).

Il Forum Disuguaglianze e Diversità, lanciato nel febbraio 2018,è insieme un think tank e un’alleanza. La sua missione è disegnare politiche pubbliche e azioni collettive che riducano le disuguaglianze, economiche, sociali e di riconoscimento, aumentino la giustizia sociale e favoriscano il pieno sviluppo di ogni persona in coerenza con l’articolo 3 della Costituzione Italiana. Partecipano al Forum otto organizzazioni di cittadinanza attiva (Fondazione Basso, ActionAid, Caritas Italiana, Cittadinanz attiva, Dedalus Cooperativa sociale, Fondazione di Comunità di Messina, Legambiente, Uisp), e un gruppo di ricercatori e di accademici. È guidato da un Gruppo di Coordinamento, presieduto da Fabrizio Barca. Nel marzo 2019, ispirato dal lavoro dell’economista britannico Anthony Atkinson, il Forum ha pubblicato il Rapporto “15 Proposte per la giustizia sociale”. Si tratta di idee documentate e analizzate dal punto di vista della loro sostenibilità che si concentrano sulle disuguaglianze di ricchezza, privata e comune. Mirano a modificare i principali meccanismi che determinano la formazione e la distribuzione della ricchezza nel nostro Paese: il cambiamento tecnologico, la relazione fra lavoratori e lavoratrici echi controlla le imprese, il passaggio generazionale della ricchezza stessa.

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