CommuniaFest, settembre 2014

rimaflowadmin 18 Settembre 2014 0

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Di Communia Network

Un anno fa la prima edizione del “festival” fu l’occasione per la nascita di Communia Network, “un nuovo progetto sociale e politico, frutto di idee e pratiche che si misurano con una fase nuova”, come scrivevamo su questo sito, anch’esso nato come parte del progetto della rete.
In questi 12 mesi la rete ha cercato di elaborare, discutere e approfondire queste idee e soprattutto di sperimentare e costruire pratiche che si misurassero con una realtà sociale e politica nuova. Idee e pratiche che si sviluppano a partire da alcune parole chiave – riappropriazione, autogestione, conflitto, mutuo soccorso, sfruttamento zero – che saranno al centro della seconda edizione del CommuniaFest, che si terrà il 19, 20 e 21 settembre prossimi a Roma, c/o lo spazio Communia di San Lorenzo.

Vogliamo riflettere in forma non accademica, a partire dallo scambio di esperienze delle realtà che formano la rete di Communia insieme ad altri soggetti, italiani e non, che vivono e progettano esperienze simili, per capire insieme cosa possa significare riappropriazione, cioè difesa dei diritti contro la logica dei profitti e il primato della proprietà sui bisogni sociali; come si può praticare un’autogestione conflittuale, sia di esperienze produttive che sociali; come sostenere questi progetti e costruire uno spazio comune di conflitto e vertenza.
Così saranno con noi Andres Ruggeri, autore di diversi libri sull’esperienza delle fabbriche recuperate in Argentina (il suo ultimo libro uscirà in Italia a settembre per Alegre), Catherine Samary dell’Association pour l’autogestion francese, lavoratrici e lavoratori della fabbrica autogestita Fralib di Marsiglia. A confrontarci con loro avremo anche lavoratrici e lavoratori della RiMaflow (parte del network Communia) e delle Officine Zero, di SOS Rosarno e della rete Genuino clandestino.

Vogliamo contribuire a costruire una nuova “narrazione politica” che prenda vita dai movimenti sociali che si sono sviluppati in diversi paesi in Europa (e non solo) e non dalla semplice ricomposizione delle organizzazioni esistenti, trasformando la relazione tra i movimenti e la politica che abbiamo conosciuto in altre epoche storiche. Per questo ci interrogheremo e dialogheremo con alcune esperienze delle esperienze europee più interessanti, a partire da quella spagnola di Podemos.
E infine, non meno importante, uno spazio ampio del festival sarà dedicato ad una discussione di genere, con l’obiettivo di lanciare la proposta della scrittura e sviluppo di un “nuovo manifesto femminista e queer”, una proposta che è rivolta ai tanti collettivi di genere che in questi ultimi anni sono nati e si sono consolidati in tante città (altro che “I don’t need feminism”, come viene propagandato sui social network…).

Un festival non è solo dibattito e discussione – nelle plenarie appena descritte e in workshop che permettano a tutte/i una partecipazione orizzontale -, ma anche cultura e le sere saranno riempite da progetti ed esperienze teatrali e musicali dal basso, di collettivi che fanno dell’autoproduzione culturale una forme di protagonismo politico e sociale e una presa di parola importante.

CommuniaFest non sarà quindi semplicemente un seminario di approfondimento, quanto un’occasione per interrogarci sul progetto che abbiamo fatto nascere, per confrontarci con le iniziative e le campagne che dall’autunno ci vedranno in prima fila, dall’opposizione all’Expo milanese a quella contro le tante forme di speculazione territoriale e espropriazione di beni e spazi pubblici; dal sostegno a RiMaflow, come esempio che l’autogestione è possibile e che questa richiede un conflitto più ampio contro il primato della proprietà, insieme al sostegno ad altre esperienze di autoproduzione e di creazione di reti “fuori (e contro ) mercato”; nelle occasioni di mobilitazione in Italia e in Europa contro la precarietà e per la conquista di nuovi diritti, reddito, organizzazione di lavoratrici e lavoratori; nelle esperienze di protagonismo di genere, non solo nella difesa di diritti e conquiste sociali, quanto nell’affermazione di autorganizzazione, protagonismo, imprescindibilità del punto di vista di genere in tutte le istanze politiche e sociali.

La partecipazione al CommuniaFest è aperta, anzi è consigliata….

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