LA FABBRICA RECUPERATA
Soggetto: Massimo Zaccaria
Sceneggiatura: Massimo Zaccaria, Mattia Sabatino, Gianmarco Cantafio
Regia: Massimo Zaccaria, Mattia Sabatino
Colonne sonore: DJ Brusca
Montaggio e fotografia: Mattia Sabatino
Operatori: Nereo Rapetti
Produzione: Kamikaze Production
con
Nasir Ahmed
Giuseppe Corteggiani
Massimo Lettieri
Gigi Malabarba
Donatella Mazzola
Maria Rosa Missaglia
Michele Morini
Stefania Morone
Stefano Quitadamo
Un racconto, che traccia i contorni di una storia, quella della RI-MAFLOW.
Gli autori-registi hanno vissuto l’esperienza del luogo, la suggestione dell’esperienza di narrare una realtà in atto e proiettata in avanti, verso la creazione di alternative.
Trezzano sul Naviglio fa da scenario ad una importantissima sperimentazione, che in pochissimo tempo ha saputo connettere attorno a se altre realtà, distanti geograficamente, ma con le quali si condivide l’esigenza di affrancamento da logiche mercatali soprattutto quelle che riguardano il mercato più bieco, ossia quello del lavoro.
Cosa vuol dire occupare una fabbrica?
Di sicuro vuol dire sovvertire dalle radici l’idea di produzione e di gerarchia.
Cosa si produce in una fabbrica occupata?
Si produce qualcosa di raro che è l’autorganizzazione, a seguire si producono nuove prospettive per il futuro che pur nell’incertezza è quantomeno autodeterminato.
Alla fine in una fabbrica occupata si sperimenta e si organizza.
E’ un segno tangibile del fatto che è in qualche modo possibile sottrarsi a certe logiche, e che magari la risposta al precariato è nella sperimentazione di qualcosa di incompatibile col mercato.
