sabato 2 maggio Rimaflow incontra il leader contadino peruviano Hugo Blanco

rimaflowadmin 22 Aprile 2015 0

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SABATO 2 MAGGIO ORE 16 Rimaflow,Via Boccaccio 1 Trezzano sul Naviglio

presentazione del libro:

“Noi, gli indios. Hugo Blanco e le lotte per la terra in Perù” con la presenza di Hugo Blanco Galdos

 

Nel 1962 i contadini peruviani de La Convencion si stancarono di aspettare la riforma agraria, allora presero la terra ai padroni e la fecero. Li guidava Hugo Blanco, che sull’esempio e con l’incoraggiamento del ‘Che’ condusse una straordinaria lotta di guerriglia contadina. Condannato a morte, la sua esecuzione fu sospesa grazie alla campagna sostenuta personalmente anche da Jean Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Bertrand Russel ed Ernesto Guevara e da centinaia di migliaia di persone e movimenti di lotta di tutto il mondo. Venne condannato a venticinque anni. La storia di Hugo incarna un secolo di lotte indigene e contadine. Oggi si batte contro le multinazionali del cibo e quelle minerarie per la difesa dell’acqua e delle terre autogestite dalle comunità. È venuto in Italia per dirci che il pianeta rischia di scomparire e per ascoltare chi vuole difenderlo.

Racconta Hugo Blanco:

“Un uomo va al mercato e vede una bancarella colma di patate. Gli piacciono molto. Vuole comprarle tutte. Non chiede nemmeno uno sconto. Offre un buon prezzo. Il contadino lo guarda con qualche incertezza. Poi dice: Non posso, se vendo tutto a te, cosa venderò agli altri?”

”Il mercato non è una semplice attività commerciale. È una relazione”. Questo è il buen vivir.

Per l’occasione vi proponiano un breve testo con il quale Edoardo Galeano presentò il libro di Hugo Blanco:

Queste pagine, scritte a fiotti, disordinate, allegre, disperate, raccontano le avventure e disavventure dell’uomo che guidò la lotta contadina in Perù, l’organizzatore dei sindacati rurali, l’uomo che lottò per una riforma agraria nata dal basso e dal basso combattuta. Hugo Blanco ha attraversato il suo paese in lungo e in largo, dalle montagne innevate alla costa desertica, passando per la selva umida dove si dà la caccia ai nativi come fossero animali. E ovunque passava, aiutava i caduti a rialzarsi, i silenziati a parlare. Le autorità lo accusarono di essere un terrorista. Avevano ragione. Lui seminava il terrore tra i padroni della terra e della gente. Ha dormito sotto le stelle e in celle abitate da topi. Ha fatto quattordici scioperi della fame. Durante uno di questi, quando non ce la faceva più, il ministro degli Interni gli inviò affettuosamente in regalo una bara. Più di una volta il pubblico ministero chiese per lui la pena di morte, e più di una volta venne pubblicata la notizia che Hugo era morto.

E quando un trapano gli aprì il cranio, perché era scoppiata una vena, Hugo si risvegliò in preda al panico per paura che i chirurghi gli avessero cambiato le idee. Ma no. Continua a essere, con il cranio ricucito, lo stesso Hugo di sempre. Noi, i suoi amici, eravamo sicuri che nessun trapianto di idee avrebbe funzionato. Però temevamo che Hugo si risvegliasse rinsavito. Chiunque può costatarlo: lui continua a essere lo stesso stupendo folle che decise di essere indio malgrado non lo fosse, e ha finito per essere il più indio di tutti. (Eduardo Galeano)

INVITIAMO TUTTI COLORO CHE SI BATTONO PER IL CONSUMO CRITICO E LA SOVRANITA’ ALIMENTARE E SOCIALE A DIFFONDERE QUESTO EVENTO E A PARTECIPARE!

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