RIMAFLOW AL III° INCONTRO MONDIALE DEI MOVIMENTI POPOLARI IN VATICANO

rimaflowadmin 7 Novembre 2016 0

Nel 2014 e dal 2 al 5 novembre 2016 delegati della RiMaflow hanno partecipato alle assemblee de “L’Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari (EMMP), lo spazio tra le organizzazioni di base di diversi movimenti popolari dei cinque continenti, per la costruzione di una piattaforma in base all’invito rivolto da Papa Francesco ai poveri e ai popoli organizzati perché non si rassegnino e siano protagonisti del (processo di) cambiamento.

L’EMMP promuove la cultura dell’incontro affinché i movimenti popolari combattano, senza superbia ma con coraggio, senza violenza ma con tenacia, per la dignità umana, per la natura e per la giustizia sociale. In questo senso il nostro appuntamento risponde alla necessità di promuovere l’organizzazione degli esclusi per costruire dal basso l’alternativa umana a questa globalizzazione escludente che ci spoglia persino dei sacri diritti alla casa, al lavoro e alla terra.”

La partecipazione a questi incontri è stata utile innanzitutto perchè ci ha dato l’opportunità di dialogare con movimenti importantissimi come il Movimento Sem Terra, la Via Campesina, l’associazione dei cartoneros e numerosissime organizzazioni che affrontano situazioni drammatiche come la guerra, le difficoltà delle donne curde, della Palestina, del Congo, oppresse due volte dalla cultura machista e dalla guerra di colonizzazione.

Con la premessa che l’uno per cento della popolazione detiene il 70% dei beni del mondo e Il capitale (l’1%) per sopravvivere deve accumularsi costantemente, speculando su tutte le risorse naturali, sui diritti delle donne e degli uomini .

Gli interventi riconoscono che l’attacco alla democrazia e ai diritti delle persone, lo sfruttamento della terra, le guerre, gli spostamenti massivi di intere popolazioni, la privatizzazione dell’acqua hanno in comune la volontà da parte del capitale e dei capitalisti di appropriarsi delle risorse del pianeta.

Non è possibile fare battaglie singole per risolvere questioni specifiche se non si riconosce chi è il responsabile di tutti i mali.

La lotta al capitalismo è la battaglia che siamo chiamati a combattere.

Le modalità di intervento in questa guerra per salvare il pianeta deve essere articolata in vari livelli:

  1. L’accoglienza delle persone che fuggono da una situazione pericolosa come può essere la guerra, un evento geologico come per esempio un terremoto, un’alluvione o la povertà.
  2. Estendere i diritti delle persone non solo ai lavoratori dipendenti ma anche alle persone che hanno un lavoro informale, di solito sono lavoratrici e lavoratori che fanno lavori socialmente utili come il lavoro domestico, il lavoro di riciclo (i cartoneros, i raccoglitori di ferro o plastica) ed altri esempi come gli ambulanti, le guide turistiche che utilizzano i riscio’: tutte lavoratrici e lavoratori che svolgono  attività non riconosciute dal sistema dei diritti.
  3. La difesa della Madre Terra, utilizzando un’agricoltura ecologica, con colture differenti per raggiungere in tutti i territori la sovranità alimentare. Contro l’aggressione delle società multinazionali (come Monsanto) che praticano la monocultura, utilizzando prodotti chimici inquinanti e distruttivi, che privatizzano i saperi e le tradizioni con la pratica di brevettare i semi e la trasformazione di questi ultimi in laboratori che ne impediscono lo scambio tra i contadini e le comunità rurali.

La terra coltivata dai contadini è maggiormente curata e rispettata dalle comunità che la vivono. Al contrario le pratiche dell’agricoltura intensiva che utilizza pesticidi e concimi pericolosi sia per i contadini che per chi li mangia, rende il lavoro dei contadini buoni non sostenibile economicamente, obbligando questi ultimi  ad abbondonare i terreni che diventeranno incolti e abbandonati.

E’ necessario aumentare la consapevolezza rispetto ai prodotti che mangiamo, boicottando alcuni prodotti delle multinazionali, ad esempio  la banana boubou del Camerun, tipico esempio di sfruttamento del territorio e dei braccianti che lavorano per pochi spiccioli.

In Italia possiamo paragonare quest’ultima esperienza alle arance della Piana di Gioia Tauro dove la Coca Cola impone la monocoltura con una varietà di arance coltivate con pesticidi per la produzione dell’aranciata, da qui la proposta di incentivare i produttori come le cooperative di Rosarno vicino ai poveri e ai migranti che praticano la multicoltura, boicottando contemporaneamente la Coca Cola.

  1. La Democrazia:

Il capitale oggi ha avviato in tutti i paesi pratiche di estorsione del diritto di decidere sul futuro del proprio territorio. È necessario che le popolazioni decidano democraticamente con forme dirette sulle questioni che interessano il territorio, seguendo le pratiche per la sovranità territoriale. Gli accordi commerciali internazionali come il TTIP (trattato transatlantico 二元期权 per il commercio e gli investimenti tra gli Stati Uniti e l’Europa,) e il CETA (accordi economici e commerciali tra l’Europa e il Canada); i diktat della Troika (Fondo monetario internazionale, Banca centrale d’Europa, e la Commissione europea) sono esempi di come gli interessi commerciali hanno escluso le donne e gli uomini dal decidere sulle questioni che li riguardano.

Il meeting, a cui ha partecipato come ospite Pepe Mujica (ex presidente dello Stato uruguaiano) si è concluso nell’aula Paolo VI in Vaticano con l’intervento di Papa Francesco.

Per approfondire gli argomenti, leggere le risoluzioni finali, visualizzare le foto, leggere gli interventi fatti nei Workshop

Tutte le foto sono state riprese da:

 

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