Anche Don Virginio Colmegna sostiene Massimo e RiMAFLOW

rimaflowadmin 19 Ottobre 2018 Commenti disabilitati su Anche Don Virginio Colmegna sostiene Massimo e RiMAFLOW

Ringraziamo Don Colmegna per il suo sostegno che si aggiunge a quello di altre personalità che hanno già sottoscritto il seguente appello.

APPELLO

La Direzione distrettuale antimafia di Milano sta conducendo un’importante inchiesta contro il traffico illecito di rifiuti in Lombardia.

La Cooperativa RiMaflow di Trezzano sul Naviglio, nata per iniziativa di un gruppo di lavoratrici e lavoratori licenziati sei anni fa con la chiusura della multinazionale Maflow, tra le varie attività – avviate senza nessun sostegno esterno – ha iniziato anche una sperimentazione per il recupero di materie prime, in particolare di carta e plastica da carta da parati. Non disponendo di titolarità dell’area di produzione, RiMaflow ha dato tuttavia informazione di questa sperimentazione a Città Metropolitana e alle società del settore, AMSA e A2A, per ottenere pareri di fattibilità e sostenibilità economica.

In un territorio in cui gran parte delle attività economiche sono controllate dalla criminalità organizzata, RiMaflow si è imbattuta in imprese e personaggi collusi con ogni probabilità con questi ambienti oggetto dell’inchiesta della DDA. Il 26 luglio il presidente della Cooperativa, Massimo Lettieri, è stato posto agli arresti, uno dei quattro capannoni è stato messo sotto sequestro così come i conti della Cooperativa, che in tal modo non può più pagare i salari e i contributi dei soci lavoratori, né emettere e ricevere fatture per tutte le attività che pure potrebbe regolarmente svolgere.

Conosciamo RiMaflow per il suo straordinario impegno per il diritto al lavoro, per la salvaguardia dell’ambiente e per la lotta contro la mafia, che ne hanno fatto un esempio anche sul piano internazionale.

Con i sequestri della magistratura la Cooperativa non è più in condizioni di lavorare e circa 120 lavoratori e lavoratrici rischiano nei fatti un nuovo licenziamento. Mentre Massimo si trova in carcere da oltre due mesi separato da moglie e figli. D’altro canto, i soci di RiMaflow stanno fattivamente collaborando con gli inquirenti.

Auspichiamo che sia possibile garantire la ripresa rapida delle attività della Cooperativa, accogliendo le istanze di dissequestro del materiale informatico e dei conti non inerenti le attività sotto indagine (ossia quelle che riguardano il 96,7% del bilancio) e che sia chiarita al più presto la posizione di Massimo, recluso in quanto responsabile legale di una comunità che ha sempre condiviso tra tutti le scelte operate nel sito produttivo.

La nostra attenzione è massima su questa vicenda e ci auguriamo che sia al più presto fatta piena luce sulle responsabilità di chi ha commesso gli illeciti da sanzionare penalmente, con l’esclusione di chi è estraneo a questi, esprimendo a Massimo e a tutti i soci di RiMaflow la nostra più grande solidarietà.

 

Francesco Maisto, Presidente emerito del Tribunale di sorveglianza

Gad Lerner, giornalista e scrittore

Luciano Gualzetti, Direttore Caritas Ambrosiana

Moni Ovadia, artista

Francesca Re David, segretaria nazionale Fiom-Cgil

Don Massimo Mapelli, Caritas diocesana di Milano

Marco Cabassi, imprenditore

Luisa Morgantini, già Vice-presidente Parlamento europeo

Don Gino Rigoldi, Comunità Nuova

Cecilia Strada, scrittrice

Davide Salluzzo, ref reg Libera (2012-15), com.scient. antimafia Reg. Lombardia (2015-18)

Guido Viale, saggista e sociologo

Daniela Padoan, scrittrice e saggista

Mario Agostinelli, portavoce Contratto mondiale per le energie e il clima

Mirko Mazzali, Presidente del Consiglio Municipio 1. Incaricato alle periferie dal Sindaco di Milano

Don Virginio Colmegna, Casa della carità – Milano

 

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